Istruzioni per questa sezione:
Questa sezione è dedicata alla ricerca di opere d'arte che, a posteriori, potrebbero essere portate ad esempio di opere d'arte verticali. Parto da una serie di artisti italiani che ho già trattato nel mio precedente saggio “L’Aldilà è un Angolo stretto. Oltre la Morte nell’arte contemporanea.”Forse in accordo con me nel sentire nel loro modo di lavorare una spinta immaginativa verso la riflessione ontologica, metafisica e spirituale, alcuni di questi nomi sono stati trattati da Pasquale Fameli nel libro “Esperienza come forma. Le poetiche del Comportamento in Italia negli anni Settanta” (RILEGGERE QUELLA PARTE DEL LIBRO PER CAPIRE SE é STATO PASQUALE A DIRE CHE DE DOMINICIS, PARMIGGIANI E PISANI SONO ASSIMILABILI ALLA MITOLOGIA INDIVIDUALE O SE LO HA DETTO QUALCUN ALTRO). Nel capitolo dedicato alle Mitologie Individuali, infatti, Fameli accosta alla definizione di “individuelle mythologien” data dallo storico dell’arte e curatore svizzero Harald Szeemann, artisti come Gino De Dominicis, Vettor Pisani e Claudio Parmiggiani. Cosa significa Mitologia Individuale? “il campo di formazione soggettiva del mito con la pretesa validità universale attraverso la formulazione figurativa”. Pasquale Fameli, Esperienza come forma. Le poetiche del Comportamento in Italia negli anni Settanta”, Bononia University Press, 2019, Bologna. p.110. Le mitologie individuali generano codici comportamentali differenti da quelli ordinari, spingono a processi mentali straordinari grazie a un solleticamento dell’immaginazione. Si tratta di artisti che creano i propri miti, personali divinità da venerare, che coltivano le loro intime supposizioni su i grandi temi dell’umanità. La ricerca artistica diventa allora riscrittura della realtà, essenziale per una riflessione sull’esistenza e sull’ente. A questo scopo, l’artista mitologo (penso che si possa chiamare così) oppone allo spazio e al tempo ordinari “combinazioni di saperi, credenze, icone e simboli in astorici rapporti contestuali.” Pasquale Fameli, Esperienza come forma. Le poetiche del Comportamento in Italia negli anni Settanta”, Bononia University Press, 2019, Bologna. p.111. Szeemann definisce la Mitologia Individuale come: “(…) un espace spirituel dans lequel un individu place ses propres signes et les signaux qui sont pour lui son univers.” “(…) uno spazio spirituale in cui un individuo pone i propri segni e i segnali che sono per lui il proprio universo». H. Szeemann, Le Buhan, Ragon, Ammann, Etienne-Martin, Adam Biro, Parigi 1991, p. 8. “Una mitologia individuale è un ossimoro: la mitologia per definizione è parte del patrimonio culturale comune di un popolo, e mai il prodotto di un singolo individuo. Identificare un artista come il creatore di una mitologia individuale significa riconoscergli l’abilità di creare un insieme di segni e di simboli che costituiscono un mondo a sé stante, un sistema indipendente.” Giacomo Paci, tesi di laurea: L'Arte della Mediazione. Marcel Broodthaers e Harald Szeemann alle origini della curatela moderna, Università Ca’ Foscari Venezia Corso di Laurea Magistrale in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici, relatore Prof. Pietro Jacopo Alessandro Conte, Anno Accademico 2019/2020. p. 185. http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/17681/876118-1247227.pdf?sequence=2 |